Il Museo d’Arte Contemporanea di Zagabria e Ikona Gallery di Venezia presentano una mostra dedicata a Vjenceslav Richter, uno dei più rinomati e visionari architetti croati della seconda metà del ventesimo secolo.
Il lavoro di Richter si svolge in contemporanea con la XVI Biennale di Architettura e in linea con il tema FREESPACE.
Object – that is everything! …
Architecture, painting, sculpture — everything is an object!
Così scrive Richter nel 1954 nel primo capitolo del libro Sinturbanizam (Sinturbanistica), esprimendo in modo esplicito la propria posizione e il proprio cammino di ricerca fondato sulla visione sintetica del mondo, nel quale la sintesi non è solamente una questione pratica ma soprattutto una questione di fondo, che ha come meta la formazione di una vita e di una società nel complesso più umane.
La mostra illustra uno dei suoi progetti cruciali, Sinturbanizam, punto di origine di molte sue sperimentazioni. Si tratta di un progetto utopico, fondato sulla ricerca di una possibile relazione tra spazio, tempo e movimento di elementi che hanno un’influenza sulla vita quotidiana. Vengono esposte opere del ciclo di sculture e grafiche sistemiche appartenenti agli anni Sessanta-Settanta.
Come dice Vesna Meštrić, curatrice della mostra: “La sua architettura e creatività figurativa nascono dalla relazione simmetrica degli elementi costruttivi di base che può essere letta in modo chiaro non solamente nelle opere artistiche ma anche nell’architettura, una relazione armoniosa tra lo spazio interno ed esterno, lo spazio privato e quello pubblico.”
Architetto, artista, pittore, designer grafico, scenografo e teorico – Vjenceslav Richter (Omilje, 1917 – Zagabria, 2002) – trascorre più di cinquanta anni indagando il concetto di sintesi tra architettura, urbanistica e arte. Il risultato di questa ricerca è una vasta e straordinaria produzione di lavori innovativi. Le sue opere, inoltre, offrono soluzioni a molte delle domande inerenti al tema della spazialità, facendo acquisire a Richter una significativa reputazione internazionale come architetto, scultore e pittore.
Vjenceslav Richter
Vjenceslav Richter si laurea presso il dipartimento di Architettura della Facoltà di Ingegneria di Zagabria, nel 1949. Durante questo periodo studia i lavori dei più famosi architetti, quali Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe e Mendelsohn. Dimostra, inoltre, un forte interesse verso l’astrazione e le avanguardie del ventesimo secolo (Bauhaus, Costruttivismo Russo e De Stijl) cosi come verso i lavori di Moholy Nagy e El Lissitzky. Nel 1950, Richter è co-fondatore del gruppo EXAT 51 e dello Studio per la progettazione industriale, e capo del Dipartimento di Design all’Accademia di Arti Applicate di Zagabria. Successivamente, partecipa attivamente al movimento artistico internazionale Nuove tendenze. Negli anni Sessanta e Settanta, Richter è autore di tutta una serie di premiati progetti architettonici di successo concernenti padiglioni espositivi jugoslavi, tra i quali il padiglione nazionale per l’EXPO di Bruxelles nel 1958, il padiglione per l’Esposizione del Lavoro di Torino nel 1961 e il padiglione per la XIII Triennale di Milano nel 1963-64. Nel 1960, è coinvolto in un progetto architettonico ed urbanistico chiamato Sinturbanizam, dove interviene grazie alla sua ricerca scientifica, indagando le possibilità di sintesi tra l’architettura e i vari campi delle arti visive. Nessuna lista dei suoi successi sarebbe completa senza menzionare le costruzioni di edifici pubblici – la fabbrica “Saponia” a Osijek, il Museo Archeologico di Aleppo, il Museo della Rivoluzione a Belgrado, il Museo dell’Evoluzione a Krapina, e tanti altri progetti non realizzati.
Richter è stato vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali come il Premio Herder, il Premio Viktor Kovačić e il Premio Vladimir Nazor. I suoi traguardi fanno parte dell’attuale mostra Toward a Concrete Utopia: Architecture in Yugoslavia, 1948–1980 al MoMA di New York, aperta fino al 13 gennaio 2019; tale mostra introduce, per la prima volta, l’eccezionale lavoro di vari architetti jugoslavi ad un pubblico internazionale.
Recentemente il suo lavoro ha fatto parte di una retrospettiva nella Neue Galerie a Graz, e nel padiglione nazionale del Belgio oggi al St. Paulus College.
Durante la mostra Object – that is everything!… Architecture, painting, sculpture – everything is an object!, verrà discusso il lavoro di Vjenceslav Richter in una tavola rotonda (18 ottobre 2018, Ateneo Veneto) nel contesto della storia dell’arte e dell’architettura europee, con la partecipazione della direttrice e della senior curator del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, Snježana Pintarić e Vesna Meštrić, e con i professori del Politecnico di Milano, Ivo Čović, e dello IUAV di Venezia, Guido Zucconi.
Object – that is everything!… Architecture, painting, sculpture – everything is an object! è sostenuta dal Ministero della Cultura della Repubblica della Croazia e della Città di Zagabria, con il Patrocinio del Consolato Generale della Repubblica della Croazia a Trieste, Italia.