Pratiche musicali nel campo di Ferramonti di Tarsia
Ferramonti di Tarsia (Cosenza) fu il più vasto campo di internamento dell’Italia meridionale, sia per dimensioni che per numero di internati – principalmente ebrei provenienti da Germania, Polonia, Jugoslavia.
Capitolo quasi dimenticato della storia italiana, Ferramonti rappresentò un effimero punto d’incontro di culture, lingue, religioni e tradizioni.
Sia come campo fascista (1940-1943) che come Displaced Persons Camp sotto mandato britannico (1943-1945), conobbe un’intensa vita musicale, le cui caratteristiche e peculiarità sono ricostruite in questo volume, sulla base di fonti ufficiali e testimonianze personali, in larga misura inedite, che rivelano come le pratiche musicali e culturali in un non-luogo della deportazione si rivelarono fondamentali per la sopravvivenza degli internati e la conservazione delle loro identità individuali e collettive.
Silvia Del Zoppo
Silvia Del Zoppo ha recentemente concluso un postdoc all’Università di Torino e, da febbraio 2022, sarà professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano.
Dopo gli studi in pianoforte, filosofia e musicologia, ha ottenuto nel 2018 un dottorato in cotutela tra le Università di Milano e Heidelberg. Le sue ricerche, da cui scaturisce il presente volume (edito da Peter Lang, Berlino 2021), sono state sostenute dalla Fondazione Confalonieri di Milano e dall’Exzellenzinitiative der Graduiertenakademie Heidelberg.
Collabora con diversi enti (Levi Venezia, MEIS Ferrara, Appiani Monza) e ha conseguito i premi “Lucia Forneron” (2019), “Maurizio e Clotilde Pontecorvo” (2020), e Fondazione Pini (2021). Già editor per la rivista Amadeus, è attiva nella comunicazione musicale in ambito accademico ed extra-accademico, ed è responsabile, insieme al M° Andrea Ferrario, della Produzione del Conservatorio “Puccini” di Gallarate.