Ikona Gallery


Un progetto di Živa Kraus

Sono venuta a Venezia come straniera e ho accettato di esserlo. So benissimo di essere come una comparsa sul palcoscenico, una che passa, magari sempre uguale. Io vorrei essere invisibile, ma per fortuna sono nel movimento.

Živa Kraus

Živa Kraus

Il 1979 assume in Italia caratteri fondativi per la fotografia. Il Comune di Venezia lancia una formidabile kermesse: 26 mostre, 500 fotografi, 3.500 fotografie, 45 workshop con mille studenti, decine di iniziative collaterali, tutta la città coinvolta, il Museo di Palazzo Fortuny indicato come nuovo Centro di documentazione della fotografia.
Ci fu chi definì allora Venezia “capitale mondiale della Fotografia”. Subito dopo il Comune di Modena aprì le porte ad una fondamentale riflessione sulla fotografia come bene culturale. Ancora in quest’anno Carlo Bertelli e Giulio Bollati pubblicano negli Annali della Storia d’Italia i due formidabili tomi de L’Immagine fotografica 1845-1945, mentre molte altre iniziative editoriali ed espositive concorrono a determinare un vero e proprio movimento di accreditamento culturale della fotografia come arte.

Un bellissimo anno dunque per la nascita di Ikona Photo Gallery: Živa Kraus coglie l’istanza, si collega all’International Center of Photography di New York diretto da Cornell Capa, che nel 1978 aveva a suo volta coinvolto l’UNESCO; con il Centro di Palazzo Fortuny, avvia una importante collaborazione (1981: mostra Fotografia e danza). Inizia un’opera di disseminazione in varie sedi veneziane, con una instancabile attività espositiva, scientifica e didattica, di esplorazione a tutto campo della fotografia, da quella dell’Ottocento a quella dei contemporanei, grazie a centinaia di mostre realizzate. In occasioni diverse espone a Mantova, Firenze, Roma, Londra, New York. Collabora con istituti di prima grandezza come il PS1, i Fratelli Alinari, i Musei Guggenheim, l’Académie de France in Villa Medici a Roma, il Royal College of Art di Londra.

Ikona Gallery Venezia

Ho scelto di creare una galleria di fotografia perché non c’era niente di simile a Venezia. La galleria è uno spazio tipico per una città, una vetrina, un punto di raccordo interno/esterno, come avviene per la crescita di una persona che porta il suo sguardo all’esterno per poi esistere nell’interno.

Ma a Venezia, questo fatto di vivere la città attraverso anche il dialogo con le persone non esiste.

Živa Kraus

Nel 1989 la Fondazione Querini Stampalia offre una sintesi panoramica dei primi dieci anni di lavoro, esibendo le più disparate produzioni. Il lavoro continua e la Kraus, che non dimentica di essere un’artista zagrebina, promuove anche gli artisti jugoslavi, portandoli all’estero oltre che a Venezia. Approdata infine nel 2003 a Campo del Ghetto Nuovo, nel 2013 organizza una nuova rassegna del decennio lì trascorso.

Lì, nel 2012-13 ha celebrato il centenario dell’uscita di Adolphe de Meyer con Nijinski in “L’après-midi d’un faune”.

Ikona Gallery è diventata così in questi quarant’anni un riferimento fondamentale per la cultura veneziana e internazionale.

Il passaggio di Ikona da Ponte di San Moisè a Campo del Ghetto Nuovo è stato una sorta di nomadismo che ha finito peraltro col creare una specie di portolano urbano all’interno di Venezia, promuovendo qua e là nuove sedi per attività culturali, con una disseminazione che ha lasciato un segno profondo, toccando dall’avvio al Ponte di San Moisé all’approdo al Campo del Ghetto tutta una serie di luoghi, come i Palazzi Fortuny, Mocenigo a Santa Croce, Querini Stampalia, Vendramin Calergi, Giustinian Lolin, il Porto, la Chiesa di San Samuele, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, Zitelle, i Magazzini del Sale, il Campo della Salute, e il suo studio alle Zattere. Luoghi che in molti casi dopo il suo passaggio sono divenuti sedi espositive per mostre della Biennale di Venezia o ad essa collegate.

Ognuno può avere la sua memoria su Venezia, o un diario, ma questa è un’altra cosa.
La bellezza di Venezia è in Venezia stessa, un’armonia con la natura e con il cosmo.
La bellezza nell’opera dell’artista è lui che la deve creare, è attraverso di lui che deve passare l’addizione di una nuova armonia, Venezia non ci può dare la sua bellezza.
Io guardo sempre Venezia da sopra e da sotto e la vivo come la cima in luce di una piramide che di fatto è sott’acqua.

Živa Kraus

Ikona Photo Gallery - Manifesto

Nel 2019 la Fondazione Ugo e Olga Levi, in collaborazione con Ikona Gallery, ha ospitato la mostra Memory for the future. 40 anni di Ikona Gallery a Venezia per celebrare i quaranta anni di attività della galleria e della figura di Živa Kraus come artista, curatrice e gallerista a Venezia.

Di seguito, il catalogo a cura di Giorgio Busetto e Živa Kraus, Venezia, Edizioni Fondazione Levi – 2019 (ISBN 978-88-7552-059-5).