Per una Architettura Effettuale | Due progetti dell’Arch. Pasquale Lovero


Dal 21 luglio al 5 settembre 2021

IKONA Gallery – Campo del Ghetto Nuovo 2909, 30121 Venezia – Italy

Ikona Gallery - Pasquale Lovero - Per una Architettura Effettuale

La mostra in corso riflette sul bisogno di architettura, riconoscendola come elemento fondante e essenza degli spazi che ci accolgono e ci uniscono nuovamente dopo l’emergenza sanitaria. Essa sistematizza “il già conosciuto” e ne accartoccia ciò che non va. Riparte dalla concretezza del disegno; dal bianco e dal nero; dalla grafite su carta con l’obbiettivo di dare nuovo colore alla realtà e tingerla di famiglia, sogni, cinema e verità.
Ci immerge così nella dimensione intima del nostro essere considerandone le radici per costruire una casa, uno spazio intimo e sicuro, un luogo familiare e che, come tale, sia in grado di accompagnare il nostro sguardo verso il mondo esterno, verso l’altro e il diverso da noi.
Quest’ultimo trova la sua concretizzazione nella progettazione di un cinema, inteso come luogo di condivisione, un dopo-Itaca che ci permette di guardare il mondo oltre la nostra realtà individuale per poi riscoprirla con occhi curiosi e rinnovati.
Interno e esterno umano e spaziale dialogano e si interrogano tra loro e trovano la loro realizzazione e armonia attraverso un’architettura effettuale e concreta (non-sperimentale), concepita come la sola a poter arricchire le nostre vite dei dialoghi con noi stessi e con gli altri.

Per una Architettura Effettuale: Pasquale Lovero

Dopo l’emergenza sanitaria la città ci riunisce e ci riaccoglie nei suoi campi, calli e locali.
Anche la Biennale di Architettura 2021, a tema “How will we live together?”, finalmente riapre e riconosce proprio all’architettura il ruolo di essenza e elemento fondante nel permettere nuovamente un’occasione di dialogo e condivisione.
È in questo contesto culturale e all’urgente bisogno di architettura che la mostra “Per una architettura effettuale” di Pasquale Lovero si inserisce e risponde. Fiduciosa che sia dal disegno, dalla grafite su carta che si possa ridefinire e costruire una realtà effettuale e di rinnovata armonia con noi stessi e con gli altri, essa riveste la galleria Ikona Photo Gallery dei panni di uno studio architettonico tingendola di bianco e di nero come le assonometrie, le sezioni e i plastici presentati.
La mostra documenta un progetto ‘di ricerca’ (“Casa unifamiliare a blocco aperto”, 2020) e un progetto ‘di concorso’ (“Cinema Futurismo – Cinema 2030”, 2020) elaborati dall’architetto Pasquale Lovero. Denominatore comune è un approccio concreto (non-sperimentale) all’architettura che possa risistematizzare “il già conosciuto” per aggiornarlo nelle sue caratteristiche e renderlo vivibile secondo armonia e condivisione.
“Casa unifamiliare a blocco aperto” parte dalle fondamenta dell’architettura proponendo una casa la cui superficie lorda è di mq. 273,80 (superficie netta di mq. 246,42) con una altezza di m. 4. L’artefatto risulta dallo sviluppo di un tipo edilizio “a blocco aperto”. Dotato di “pareti ventilate”, esso ha struttura in acciaio, solai in lamiera grecata e soletta collaborante. Le finestre sono in legno, ad eccezione di quelle del corpo dell’ingresso, dove sono in acciaio.
Di essa Lovero indaga l’essenza dell’intimità e della gioia del vivere insieme. Supera l’isolamento, la frammentarietà e la disgregazione a cui il concetto di casa e di famiglia sono stati condannati negli ultimi anni e propone un nuovo spazio comune, un porto sicuro volto ad accogliere un singolo nucleo familiare.
In dialogo e in estensione allo spazio intimo e introspettivo della casa si inserisce il secondo progetto: l’ideazione di un cinema. “Cinema Futurismo – Cinema 2030” si sviluppa attraverso la sovrapposizione di tre specie di sale, allo scopo di coinvolgere diversamente il suolo e la luce naturale. La struttura è in acciaio, mentre i solai sono in cemento. Le finestre del foyer e quelle della sala principale sono in acciaio, le altre in legno. Il progetto non ignora i cambiamenti che ha comportato l’era della digitalizzazione. Riconosce le “armi” che i computer e gli smartphone hanno adottato in relazione alla presentazione delle immagini e se ne serve attraverso soluzioni organizzative e originali per risistematizzare la sua struttura e riacquistare una posizione competitiva con i suoi concorrenti. Lo spazio viene così concepito come un luogo di incontro, quasi opposto nel significato alla realtà introspettiva della casa. Di essa infatti, rappresenta una controparte, un bilanciamento insito nella natura umana di necessità di apertura e di esperire l’altro e il diverso da sé. Quest’ultimo riconosce la sua piena concretizzazione nel cinema, che a differenza degli altri dispositivi digitali, se riconsiderato nella sua struttura, è ancora in grado di essere il solo a abbracciare gli individui e immergerli interamente nella dimensione evinta dai film promettendogli sogni, viaggio e arricchimento.

Pasquale Lovero (1943)

L’architetto Pasquale Lovero vive e lavora a Venezia.
È stato docente di progettazione (composizione) architettonica presso l’Università IUAV di Venezia sino al 2014.
Tra le applicazioni didattiche si menzionano quelle su due aree-concorso IBA, a Berlino-ovest (1981-’87), documentate con varie pubblicazioni.
Elabora progetti di ricerca e progetti di concorso seguendo un tipo particolare di procedimento progettuale – la “progettazione critica”.
Ha pubblicato articoli e saggi. Tra questi si segnalano “La progettazione critica. Un tipo di procedimento progettuale”, Venezia, Cafoscarina, 2008; “La progettazione critica 2. Scala edilizia”, Venezia, Cafoscarina, 2019.